Cosa è e come funziona Google Hummingbird, l’efficace algoritmo di ricerca del colosso di Montain View? Cerchiamo di comprenderlo assieme, provando anche a impostare qualche utile strategia SEO.
Panda, pinguini e colibrì
Sembra che i nomi di animali vadano molto di moda nelle aziende top del mondo digitale. In Google, prima di Hummingbird, letteralmente “colibrì”, il rivoluzionario algoritmo di ricerca semantico rilasciato nel settembre 2013, avevano fatto la loro comparsa un Panda e un Penguin. Due aggiornamenti, questi, niente affatto paragonabili però alla completa trasformazione avvenuta con l’ultima release. Secondo l’ex vicepresidente di Google Amit Singhal, con il Colibrì è stato compiuto un cambiamento strutturale profondo nella modalità di ricerca, andando a lavorare su oltre duecento elementi dell’algoritmo di base. Vedremo di seguito, infatti, come Hummingbird si avvicini realmente a comprendere le precise intenzioni degli utenti, celate dietro alle singole query digitate. Ciò significa anche, ovviamente, la necessita di effettuare un radicale cambiamento nelle strategie SEO.
Alla ricerca della qualità
Ottimizzare oggi un testo per una buona indicizzazione su Google, significa infatti una cosa sola: puntare a scriverlo mirando alla sua qualità. L’Hummingbird algorithm è infatti specializzato nella ricerca di tipo semantico, ossia incentrata sul significato intenzionale dei termini utilizzati dagli utenti nelle query. Esso è in grado di capire dal contesto della ricerca – tanto per fare un esempio – se la parola “bagno” appena digitata significhi “gabinetto”, “immersione” o non piuttosto “stabilimento balneare”.
Hummingbird per smartphone
Questa speciale attenzione agli aspetti semantici delle ricerche riveste una particolare importanza considerando due importanti fattori:
- le ricerche su Google oggi si fanno prevalentemente tramite smartphone;
- sono sempre di più le ricerche “dettate”, tramite funzione vocale.
Ciò significa innanzitutto due cose: la necessità di saper interpretare un linguaggio sempre più colloquiale e di fornire risposte rapide e precise. Hummingbird è un algoritmo specializzato proprio in questo: comprende le “ricerche conversazionali (verbose queries)” e fornisce risposte su tantissime parole chiave a basso volume di ricerca in esse contenute. Per chiarirsi con un esempio, chi digita “bagno Rimini piscina notte” trova circa un milione e trecentomila pagine di risultati nella SERP; chi invece cerca, magari con comando vocale “trovami un bagno a Rimini con piscina da usare la notte”, ha certamente risultati inferiori nella quantità (circa settantamila) ma molto più precisi nell’aderenza alla query.
Approccio semantico: alcuni esempi
La cosa da evidenziare, che rende l’approccio semantico di Google Hummingbird affascinante, è che grazie all’algoritmo Google è semplicemente capace di rispondere. “Quanto costa un litro di latte?”:
In 0,67 secondi Google ci risponde, al di là dei risultati presenti nella SERP. “Quali sono le spiagge più belle di Calabria?”
Google Hummingbird e la SEO: code lunghe
Un sistema di implementazione efficace di una SEO per Google Hummingbird è quella che lavora sulle cosiddette “code lunghe”. Si tratta di trovare più parole chiave, composte di due, tre parole, delle quali una – la principale – ha alti volumi di ricerca. A questa keyword fondamentale vi si associano parole a più bassa intensità di ricerca, in un certo qual modo correlate alla prima. Ovviamente molte possono essere le code lunghe generabili. Si tratta quindi di selezionare quelle più confacenti ai nostri obiettivi. L’idea è quella di generarle avendo in testa le verbose queries degli utenti.
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