Lo storytelling è certamente un modo intelligente per rafforzare il proprio brand. Si tratta, sostanzialmente, di una buona narrazione persuasiva della nostra impresa, capace di coinvolgere il visitatore nei canali digitali. Ma come possiamo realizzare un racconto efficace di noi stessi? Proviamo a inquadrare bene l’argomento, fornendo anche alcuni esempi.
Cos’è lo storytelling
Creare, strutturare e divulgare storie. Questo, in estrema sintesi, è lo storytelling. Il raccontare storie è – da sempre – una modalità di relazione che fa leva sull’emotività, consentendo di relazionarci intimamente con chi ci ascolta o legge. Va da sé che le storie più efficaci, in questo senso, sono quelle più autentiche e stimolanti. Nell’era digitale il racconto non si limita soltanto all’uso della parola scritta, ma coinvolge anche altri elementi, che entrano a pieno titolo nella narrazione: foto, video, animazioni. In anni recenti questo concetto si è progressivamente trasformato in uno strumento di marketing dalle grandi potenzialità.
Lo storytelling aziendale
Applicare le tecniche dello storytelling per raccontare la propria azienda è un modo molto efficace per realizzare una buona strategia di content marketing. Per mezzo di una buona e persuasiva narrazione si riesce infatti a dare una immagine accattivante e “vendibile” dell’azienda. Il brand, in tal modo, assume infatti una connotazione familiare, quasi intima, in chi segue o apprezza l’azienda e i suoi prodotti. Per mezzo dello storytelling si riesce perciò a rafforzare la componente emozionale del proprio brand. Si crea in tal modo un vero e proprio legame forte tra cliente ed azienda, che porta ad una reale fidelizzazione.
Raccontare il brand non è scrivere sul sito
Risulta importante sottolineare che fare del buon storytelling aziendale non coincide col riempire il proprio sito web di tanti racconti. L’idea narrativa deve essere, nel nostro caso, centrale: la narrazione deve coinvolgere raccontando il brand, la mission e i valori dell’azienda. Saper comunicare tutto questo è la cifra di un buon storyteller.
Primo: chiarire la corporate identity
Raccontare l’azienda significa – a monte – individuare bene la sua reale identità. Nel gergo del marketing si parla di “corporate identity“: quell’insieme di fattori caratterizzanti l’azienda che la rendono riconoscibile sul mercato, soprattutto in relazione ai propri valori core e alla propria mission. Sviscerare bene gli aspetti emozionali ed esperienziali legati al brand, legandoli ad immagini persuasive, consente di strutturare attorno ad essi una narrazione coinvolgente, che conquista.
Storytelling: alcuni esempi
Sono molte le tecniche adottabili per narrare con coinvolgimento. Una molto utilizzata è raccontare i propri prodotti, la customer experience, riportandola in una dimensione di quotidianità/familiarità. Tante aziende, è cosa nota, lavorano molto – soprattutto tramite tecniche di visual storytelling – sulle atmosfere festive: natalizie, ad esempio. Il caso di scuola è indubbiamente Coca Cola, ma anche Bauli, per restare in Italia.
Un’altra narrazione efficace è quella in cui si punta a rafforzare l’immagine della propria azienda identificandola con una specifica causa sociale. Negli anni Ottanta del secolo scorso Benetton, grazie alle campagne fotografiche di Oliviero Toscani, è riuscita a identificare la propria immagine con quella dell’antirazzismo e – più in generale – di un più ampio fronte anti discriminazioni.
Un ultimo caso interessante è il sito del Mezcal Dos Hombres. Si tratta di un’azienda che produce la nota bevanda alcolica messicana. La particolarità sta nel fatto che i “due uomini” sono Aaron Paul e Bryan Cranston, gli iconici protagonisti della serie televisiva Breaking Bad. Tutta la user experience del sito web e dei canali social aziendali è immersa in una narrazione che ruota intorno ai due attori e al loro rapporto, ad iniziare dal nome. Un vero esempio di storytelling integrale.
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